Sarò ricordato per sempre come vostro vescovo, pregate per me!

     Il 13 ottobre la fiera di San Costanzo a Ponsacco, ci ha riportato ‘la festa’  nel suo senso più  vero, con i vari eventi culturali, Music festival di Bluesacco, mostre, il tradizionale mercato, il luna park, e con i croccanti e brigidini. La città del mobile si riempita di colori, canti e gioia. Le strade erano pieni di visitatori e ragazzi. La fiera è tradizionale a Ponsacco e quest’anno più di sempre, c’è stato un afflusso maggiore e una viva partecipazione da parte di tutti.

           La parrocchia ha celebrato la memoria del suo compatrono San Costanzo con la solenne celebrazione dell’Eucarestia presieduta dal nostro vescovo Mons. Fausto, visibilmente commosso per la notizia  del suo trasferimento alla sede di Pistoia. I ponsacchini hanno fatto i più fervidi, affettuosi auguri di ogni bene al vescovo, nella sua nuova diocesi.  Mons. Fausto, nella sua omelia riferendo la vita di san Costanzo martire,  ci ha richiamato sul dovere di una vita che testimonia a Cristo nell’attuale contesto della crisi sociale. L’arciprete al termine della Messa ha ringraziato il vescovo per l’attenzione che ha avuto in questi decenni per Ponsacco e ha manifestato a nome di tutti i parrocchiani l’affetto e il dispiacere  per il trasferimento da tempo paventato che si è reso reale in questi giorni. Nella sua risposta con una evidente emozione ha detto: “La diocesi di San Miniato è nel mio cuore e sarò ricordato per sempre come il vostro vescovo… pregate per me!”. Un lungo e scrosciante applauso ha salutato  il vescovo Tardelli… Ci mancherai! 

Siete vigne giovani, innestati in Cristo… Diamoci da fare!..

  OMELIA DELLA CRESIMA              

            Questa domenica 05 ottobre, a Ponsacco viene conferito il Sacramento della Cresima a 64 giovani della nostra parrocchia. Questa l’omelia del nostro vescovo a commento della liturgia della parola della XXVII° domenica del tempo Ordinario che parla della vigna del Signore  (Is 5,1-7, Sal 79, Fil 4,6-9, Mt 21,33-43).

            “Oggi è una bella giornata. Il cielo è blu, pieno di sole, il terreno è ancora splendido e verde. È  bello davvero quest’inizio di un autunno così speciale. Tutto è solare come un’altra primavera e ci invita alla gioia,alla festa, all’allegria. Anche voi siete in festa con i vostri amici, genitori, parenti e invitati. Questa comunità è in festa con voi.. Cari ragazzi, noi tutti siamo in festa per la vostra  Confermazione.

            Eppure la parola di Dio di quest’oggi ci comunica un velo di tristezza. E noi, poiché vogliamo essere gli ascoltatori attenti della Parola di Dio, dobbiamo accogliere anche questo velo di tristezza che il vangelo  ci comunica.

            La storia della vigna che viene raccontata nella prima lettura e nel vangelo è una storia molto triste infatti. Questa vigna, amata dal padrone, custodita, oggetto della sua attenzione e delle sue cure – lo sappiamo noi toscani quanto è bello avere una vigna, che cosa produce la vigna, noi che la coltiviamo nelle nostre terre mediterranee, sappiamo apprezzarne la bellezza e l’importanza – ebbene questa vigna che era amata dal padrone ed è stata custodita, coltivata, concimata, potata da lui che ha fatto tutto quanto è possibile per farla crescere aspettando che portasse buon frutto a suo tempo, è piuttosto deludente!Nonostante tutte le attenzioni del padrone, questa vigna non produce niente!. Non produce niente!.. Tutti soldi persi!. Tutto lavoro sprecato!. Tanta fatica spesa invano. La vigna non produce niente … è triste questo racconto .. è indubbiamente molto triste!. (altro…)

Passa Gesù, il Buon Samaritano…

INCONTRO CON GLI AMMALATI 2014

    Sabato 27 settembre, la nostra chiesa si è radunata attorno ai propri ammalati nella celebrazione eucaristica, durante la quale è stato anche conferito il sacramento dell’unzione degli infermi, un sacramento di consolazione e di speranza, che ha lo scopo di sollevare il malato e di aiutarlo ad affrontare con coraggio e con amore la sua malattia.

    La malattia in termini generici è qualcosa che tutti conosciamo e che sappiamo essere presente nella concreta storia di ogni giorno. Eppure quando ci tocca, o quando è qualcuno che ci è molto caro ad esserne colpito, ci accorgiamo che il nostro sapere serve poco. La malattia, quando è seria, decentra tutto: tutto il nostro correre, quello che facevamo e che appariva importante, quasi passa via.

Il malato si trova costretto, come il cireneo del Vangelo, a portare la croce del Signore; i suoi familiari si trovano spesso a stare, come Maria, ai piedi di questa croce. La società – dove vali finché produci – di fatto scarta chi sta male.

    Per fortuna il signore Gesù non scarta nessuno, ed è anzi venuto, e viene, ad alleviare le sofferenze dei piccoli, dei deboli, di chi si sente bisognoso di lui; “venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò”; ci ripete che il male non avrà l’ultima parola. (altro…)